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Sfavorire l'avanzamento di carriera a chi ha un contratto di lavoro part-time è discriminazione di genere

Lo dice la sentenza della Cassazione: attribuire un punteggio più basso per l'avanzamento di carriera a chi ha un contratto di lavoro part-time diventa una discriminazione di genere, dal momento che sono soprattutto donne ad avere un orario ridotto.

La conclusione è dei giudici della Cassazione, partendo dal ricorso di una dipendente dell'Agenzia delle Entrate del Piemonte che aveva fatto causa davanti al tribunale di Torino dopo essere stata scartata nel bando di concorso a cui aveva partecipato per passare di livello.

 

Sentenza della Cassazione 

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