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Insulti razzisti: 10 turni al mediano del Trofarello

Il giorno successivo alla sanzione Uefa al presidente federale Carlo Tavecchio, anche in Piemonte si assiste ad una punizione esemplare per una frase di stampo razzista. Nel comunicato ufficiale del Comitato regionale piemontese e valdostano, il giudice sportivo dei dilettanti non è stato tenero con il centrocampista del Trofarello Dario Scozzafava, fermato per 10 turni per comportamento discriminatorio nei confronti di un giocatore avversario di colore, al quale «rivolgeva una espressione dal grave contenuto razzista».

 

Dopo i fatti che hanno visto protagonista l’ex centrocampista del Milan Boateng a Busto Arsizio, le polemiche su «Opti Poba» di Tavecchio e la recente stangata di 5 giornate al giovane Allievo del Milan Cosimo La Ferrara, ecco un altro episodio, questa volta molto più vicino a noi. La gara in questione è quella del girone F di Prima Categoria giocata domenica scorsa tra il Trofarello ed il Montiglio Monferrato terminata 1-1. Il presidente del Trofarello Piercarlo Barberis ricostruisce l’episodio: «Eravamo al 20° del secondo tempo di un match molto tirato e ho visto Scozzafava subire un fallo a centrocampo. Lui gioca mediano e durante il match è stato bersagliato da molti interventi fallosi. Io non ho sentito nulla ma l’arbitro si è avvicinato sventolandogli il rosso: nessun dubbio dunque sulla frase razzista che Scozzafava ha pronunciato anche perché lo stesso giocatore e il direttore di gara lo hanno confermato alla fine. Mi dispiace tantissimo per Dario che in 15 anni di carriera aveva subito solo quattro espulsioni pur giocando in un ruolo delicato del campo: Scozzafava è un ragazzo educatissimo e si è subito pentito di ciò che ha detto in preda ad un momento di nervosismo. La società accetta il verdetto e prenderà provvedimenti: per qualche mese il giocatore non riceverà il rimborso spese, anche perché nel nostro sodalizio ci sono diversi ragazzi di colore ed il Trofarello tiene tantissimo all’aspetto educativo e formativo del calcio».

Condanna netta di Barberis, dunque ma anche due riflessioni: «Il giocatore e l’arbitro alla fine hanno entrambi detto che la frase incriminata era negro di m… mentre nel referto il direttore di gara ha aggiunto un’altra ingiuria che invece non è stata pronunciata. In più mi chiedo: perché all’Allievo del Milan sono state comminate cinque giornate per un insulto identico e al nostro giocatore 10? Ci sono forse due pesi e due misure? Ciò detto, ribadiamo la nostra ferma condanna dell’accaduto».

Fonte: La Stampa