E' stato pubblicato dalla Regione Piemonte l'elenco dei Comuni piemontesi che saranno finanziati per la realizzazione del P.E.B.A., il Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche, entro il 31 dicembre 2024. I Comuni che hanno presentato domanda rispondendo al bando regionale sono stati in totale 379, di cui 130 finanziati integralmente e 1 parzialmente, a causa dell’esaurimento delle risorse disponibili, pari a 865.118 euro. Si tratta di fondi statali, distribuiti alle Regioni, derivanti da un decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri, precisamente dall’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità, che mira a incentivare la progettazione dei Piani.
I P.E.B.A., ovvero i Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche, sono gli strumenti pensati per monitorare, progettare e pianificare interventi finalizzati al raggiungimento di una soglia ottimale di fruibilità degli edifici per tutte le persone. Introdotti nel 1986, con l’articolo 32, comma 21, della legge n. 41, e integrati con l’articolo 24, comma 9, della legge 104 del 1992, che ne ha esteso l’ambito agli spazi urbani, sono lo strumento individuato dalla nostra normativa per monitorare e superare le barriere architettoniche insistenti sul territorio. I Piani, di cui ogni Comune dovrebbe essersi dotato già dal 1987, sono tesi a rilevare e classificare tutte le barriere architettoniche presenti in un’area circoscritta e possono riguardare edifici pubblici o porzioni di spazi pubblici urbani (strade, piazze, parchi, giardini, elementi arredo urbano).
I Comuni vincitori del bando regionale sono così distribuiti sugli 8 territori provinciali:
Questa la situazione degli 8 capoluoghi provinciali piemontesi: solo la Città di Cuneo ha già elaborato e adottato il Piano ad aprile 2022. I Comuni di Alessandria, Asti, Biella, Novara e Torino hanno presentato domanda e sono stati finanziati impegnandosi quindi ad elaborare e adottare il PEBA entro il 31 dicembre 2024, mentre Verbania e Vercelli non hanno il PEBA e non hanno partecipato al bando.
Va ricordato che, come stabilito dal Tribunale di Roma sul caso del Comune di Pomezia (gennaio 2023) e come ribadito dal Tribunale di Civitavecchia sul caso del Comune di Santa Marinella (ottobre 2023), la mancata adozione e approvazione del P.E.B.A. da parte delle amministrazioni comunali rappresenta una condotta discriminatoria indiretta attuata in forma collettiva nei confronti delle persone con disabilità.
Ulteriori informazioni sul bando e sui vincitori sono disponibili nella sezione dedicata sul sito della Regione Piemonte:
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E' stata presentata ieri alla Biblioteca Nazionale in Piazza Carlo Alberto, 3 a Torino, la Relazione annuale “Comprendere per rispondere: dalle crisi la spinta verso un futuro sostenibile", a cura di IRES Piemonte, al cui interno è possibile trovare una sintesi del report "Le discriminazioni in Piemonte: cresce l'emersione del fenomeno", di Giovanna Spolti e Silvia Venturelli, che contiene l'analisi per l'anno 2022 dell'emersione del fenomeno delle discriminazioni, monitorate dalla Rete regionale contro le discriminazioni in Piemonte.
La Rete regionale, riconosciuta dalla Legge regionale 5/2016, ha compiti di prevenzione e contrasto delle discriminazioni e assistenza alle vittime, attraverso azioni di moral suasion e di conciliazione tra le parti finalizzata ad ottenere la rimozione spontanea della discriminazione. E' strutturata in 3 livelli con differenti soggetti e funzioni: 1 Centro regionale contro le discriminazioni (in capo alla Regione Piemonte ); 8 Nodi territoriali contro le discriminazioni (uno per ciascun territorio provinciale e metropolitano); oltre 160 Punti informativi (attivati da enti pubblici e privati sul territorio, andando a costituire il massimo livello di prossimità). Nel Piano triennale contro le discriminazioni 2022-24 la Regione ha confermato la centralità della Rete come presidio antidiscriminatorio nella strategia di prevenzione e contrasto.
Nel 2022 la Rete regionale ha rilevato 301 segnalazioni, confermando la tendenza in crescita degli ultimi anni. I principali ambiti in cui si sono verificate le discriminazioni rilevate dalla Rete si confermano essere anche nel 2022 il lavoro (24%) e la casa (18%). Seguono gli ambiti relativi a vita pubblica (13%), scuola e istruzione (11%), servizi pubblici (10%) e tempo libero (7%). Rispetto ai diversi fattori di cui si occupa la Rete, i casi rilevati riguardano prevalentemente le discriminazioni fondate su origine etnica, colore della pelle e nazionalità (38%), disabilità (25%), orientamento sessuale e identità di genere (17%) e sesso (16%). Nel report sono riportati alcuni casi-tipo rilevati, come ad esempio: insulti razzisti subiti da persone straniere da parte di colleghi sul luogo di lavoro; mancata adozione del Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA) da parte di molti Comuni; richiesta di pagamento, da parte di alcuni Comuni, di quote aggiuntive maggiorate alle famiglie di bambini e bambine con disabilità per l’accesso ai centri estivi; difficoltà in ambito famigliare segnalate da alcuni giovani gay e lesbiche a seguito del proprio coming out; persone transessuali che hanno ricevuto un demansionamento sul luogo di lavoro a seguito del processo di transizione.
Per leggere la versione integrale del paper “Le discriminazioni in Piemonte: cresce l'emersione del fenomeno” clicca qui.
La Regione Piemonte, con DGR del 30 ottobre 2023, n. 13-7613, ha recepito le "Linee Guida delle Regioni e delle Province Autonome relative ai requisiti di accesso ai corsi di formazione per professioni e attività regolamentate" (testo scaribile al fondo), adottate dalla Conferenza delle Regioni nel marzo del 2023, con lo scopo di rendere omogenei i criteri di accesso alla formazione regionale professionale e di semplificare i requisiti e la documentazione richiesta in caso di titolo di studio estero, soprattutto per quanto riguarda le persone titolate di protezione internazionale.
Le Linee Guida prevedono, in ambito extra-EU (e assimilati), che quando per l’accesso ai corsi è necessario il possesso del titolo di scuola Secondaria di Primo grado (ex terza media), le persone cittadine non comunitarie potranno produrre la dichiarazione di valore, mentre per chi è titolare di protezione internazionale sarà sufficiente la traduzione asseverata del titolo di studio. Nel caso in cui per l’accesso al corso sia necessario il titolo di scuola Secondaria di Secondo grado (diploma di maturità), tutte le persone candidate con titolo di studio estero potranno produrre alternativamente la dichiarazione di valore o l’attestato di comparabilità rilasciato dal CIMEA, mentre chi è titolare dello status di protezione internazionale potrà depositare il titolo con traduzione asseverata.
Per ulteriori informazioni e materiali sul tema:
-Progetto FattiRiConoscere: https://www.piemonteimmigrazione.it/lp/fattiriconoscere
-A Pieno Titolo ONLUS - Sportello: https://apienotitolo.org/contatti/
DGR 13-7613 del 30/10/2023 Linee Guida formazione professionale
Fino al 27 ottobre le scuole primarie e secondarie di primo grado piemontesi possono presentare progetti finalizzati a prevenire e contrastare il bullismo e il cyberbullismo da realizzare nell'anno scolastico 2023-24.
Le azioni progettuali devono essere rivolte a studenti e studentesse, con l’obiettivo di diffondere la cultura della legalità, il rispetto alla dignità della persona, la valorizzazione delle diversità, il contrasto di ogni forma di discriminazione, la promozione dell'educazione civica digitale, la tutela dell'integrità psicofisica, l'utilizzo consapevole delle tecnologie informatiche e della rete internet. I progetti dovranno raggiungere obiettivi educativi e didattici volti a garantire un sistema di sviluppo della personalità e soffermarsi sullo “star bene” a scuola anche attraverso la promozione delle relazioni tra pari. In ambito didattico la scuola dovrebbe favorire un apprendimento significativo, in cui lo studente diventi il protagonista attivo, creando un ambiente di confronto, dove emerga la consapevolezza del fare parte di una comunità in cui è possibile trovare figure professionali pronte a sostenere gli studenti che vivono una situazione di disagio. Oltre alla prevenzione, si sottolinea l'importanza di prevedere la creazione di modalità di approccio alla manifestazione dei casi di bullismo e di cyberbullismo, tale da strutturare un sistema condiviso all’interno dell’istituto, promuovendo la conoscenza di questa opportunità.
Destinatari: istituzioni scolastiche primarie e secondarie di primo grado statali e paritarie del Piemonte
Dotazione finanziaria: totale euro 200.000 (150.000 euro per le statali e 50.000 euro per le paritarie), ogni istituzione scolastica statale o ente gestore per la scuola paritaria potrà presentare un solo progetto che, se ammesso a contributo, potrà ottenere un contributo massimo complessivo di 5.000 euro
Scadenza: venerdì 27 ottobre ore 23.59
Maggiori informazioni sul sito della Regione Piemonte.
A partire dal 2011 la Regione Piemonte, d’intesa con l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali e con gli Enti locali piemontesi, e in collaborazione con IRES Piemonte, ha promosso la costituzione di una Rete regionale con compiti di prevenzione e contrasto delle discriminazioni e assistenza alle vittime.
Riconosciuta sul piano legislativo dalla Legge Regionale 5/2016 “Norme di attuazione del divieto di ogni forma di discriminazione e della parità di trattamento nelle materie di competenza regionale”, la Rete è articolata in 3 livelli con differenti soggetti e funzioni:
VIDEO INFORMATIVO E CONTATTI: clicca qui.
Chi subisce o assiste a una discriminazione sul territorio piemontese, può rivolgersi al Nodo territoriale più vicino o a un Punto informativo.
La Regione Piemonte ha pubblicato il nuovo bando finalizzato a sostenere progetti di rilevanza locale promossi da:
1. organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale
2. fondazioni del Terzo Settore
La Regione Piemonte delimita il campo d’azione agli obiettivi generali denominati:
Le iniziative e i progetti dovranno prevedere lo svolgimento di una o più delle attività di interesse generale ricomprese tra quelle di cui all’articolo 5 del Codice del Terzo Settorecon particolare riguardo a:
tutela dei minori in età scolare, accompagnamento delle loro famiglie finalizzato al superamento delle difficoltà che possono ostacolarne un sano e inclusivo sviluppo, con particolare attenzione ai minori disabili
interventi di accompagnamento e di inclusione a favore dei giovani Neet (fascia 15/29 anni)
soggetti dimoranti nei complessi di edilizia popolare, soggetti residenti in sistemazioni insicure o inadeguate, sfrattati e senza dimora, con particolare attenzione alle persone con disabilità
soggetti in percorsi di detenzione o in uscita dagli stessi, con particolare attenzione alle persone con disabilità.
Scadenza: 6 luglio 2023, ore 12.00
Maggiori dettagli e informazioni sul sito della Regione Piemonte.
Fino al 29 dicembre sarà possibile partecipare all' "Avviso pubblico per la raccolta di manifestazioni di interesse finalizzate alla presentazione di progetti in materia di Invecchiamento Attivo".
L'avviso è finalizzato ad acquisire manifestazioni di interesse da parte dei Comuni piemontesi, degli Enti del Terzo Settore e di Enti associativi diversi operanti in Piemonte, interessati a proporre la realizzazione di interventi connessi all’attuazione del Piano per l’Invecchiamento Attivo 2022 - 2024, in attesa della sua approvazione definitiva da parte del Consiglio Regionale. Le adesioni alla manifestazione di interesse costituiranno una mera proposta e indicazione circa la volontà di partecipazione al bando, che sarà successivamente emesso dal competente Settore regionale, a seguito dell’approvazione definitiva del Piano.
Scade il 29/12 il Bando regionale per l' “Attivazione di piani di welfare aziendale e territoriale nel tessuto imprenditoriale piemontese”, un intervento rivolto prioritariamente alle Piccole e Medie imprese, anche incoraggiando la collaborazione inter-aziendale, finalizzato all'attivazione e implementazione di servizi di welfare aziendale. Le grandi imprese possono presentare proposte progettuali purché fortemente condivise con il territorio, anche in Associazioni Temporanee di Imprese – ATI con PMI del territorio stesso.
L'intervento finanzierà progetti di Imprese singole o di ATI che sviluppino sistemi di welfare destinati al loro personale dipendente ed, eventualmente, ad altri/e lavoratori o lavoratrici del territorio di riferimento.
Pubblicata oggi sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte la Delibera della Giunta Regionale dello scorso 25 novembre 2022, n. 1-5994 che approva il nuovo Piano triennale contro le discriminazioni 2022-2024 (testo scaricabile al fondo).
Le azioni proposte nel Piano sono articolate e divise in 2 sezioni:
A. AZIONI DI SISTEMA: gestite direttamente dal Centro regionale e dai Nodi provinciali della Rete regionale contro le discriminazioni (anche in collaborazione e con il supporto di enti strumentali regionali), sono le azioni necessarie per garantire il buon funzionamento del sistema regionale di prevenzione e contrasto di tutte le discriminazioni, presupposto imprescindibile per favorire l’emersione e garantire alle persone che subiscono discriminazioni accoglienza, presa in carico mirata e interventi efficaci. In dettaglio:
B. AZIONI DIRETTE: realizzate in diversi ambiti di competenza regionale, sono gestite dalle direzioni e settori competenti, e concorrono direttamente o indirettamente all’attuazione di quanto previsto dalla Legge regionale 5/2016. In dettaglio: