Progetto interregionale

 

Nel periodo gennaio 2014-aprile 2015 si è svolto il progetto interregionale transnazionale POR FSE “Rafforzamento della rete per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni”.

Proposto dalla Regione Piemonte, che lo ha coordinato in qualità di capofila con l’assistenza tecnica di Tecnostruttura, il progetto ha visto la partecipazione dell’UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali e delle Regioni Calabria, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Puglia e Sicilia.

L’ambito di azione del progetto ha riguardato le discriminazioni fondate su genere, orientamento sessuale, origine etnica, nazionalità, età, condizioni di disabilità, religione, con particolare attenzione alle discriminazioni multiple.

Finalità del progetto, articolato in 5 azioni, è stato il potenziamento della rete dei Centri di coordinamento/Osservatori contro le discriminazioni costituiti dalle Regioni aderenti, attraverso l’elaborazione di un linguaggio, di strumenti e di procedure condivisi e uniformi in tema di politiche e interventi di contrasto alle discriminazioni.

In particolare l’azione 1, coordinata dall’UNAR, è stata dedicata all’elaborazione di un glossario comune: l’esperienza decennale di accoglimento delle segnalazioni di discriminazione e di elaborazione di procedure, mirate alla rimozione delle cause che ne stanno all’origine, ha contribuito a formare una sorta di linguaggio comune utilizzato dagli operatori a livello centrale e locale. Tale patrimonio è stato consolidato al fine di poterlo condividere con tutti coloro che entreranno a far parte della Rete antidiscriminazione.

Le azioni 2 e 3, coordinate dalla Regione Piemonte, sono state gestite congiuntamente e dedicate alla definizione di livelli essenziali e uniformi per la presa in carico dei casi e la raccolta di dati statistici omogenei e comparabili. Il Contact Center dell’UNAR ha da tempo attivato una piattaforma informatica che permette agli operatori di registrare le segnalazioni pervenute e tutte le successive azioni intraprese per la gestione dei casi e costituisce uno strumento utile anche ai fini della rilevazione di dati e statistiche sui casi di discriminazione. Con l’attivazione delle Reti territoriali, le strutture che ne fanno parte (Nodi, Centri, Antenne o Sportelli) vengono via via connesse alla piattaforma in modo tale che possano operare su di essa come gli operatori del Contact Center nazionale.

A partire dalle linee guida e analizzando l’esperienza concretamente maturata sui territori coinvolti nel progetto, il Gruppo di lavoro è pervenuto all’elaborazione di prassi e strumenti condivisi ed uniformi – a partire da quelli già in uso e nel rispetto delle specificità di ciascuna realtà regionale – utili all’azione di prevenzione delle discriminazioni, di presa in carico e di gestione dei casi, di raccolta e analisi dei dati.

L’azione sui dati ha inteso rispondere alla necessità di garantire da un lato che i soggetti aderenti alle Reti territoriali adottino una modalità di raccolta e analisi dei dati sui casi di discriminazione che sia uniforme, dall’altro che possano disporre di dati completi ed aggiornati sui casi avvenuti sul proprio territorio, siano essi seguiti dalla Rete o dal Contact Center nazionale.

L’azione 4 è stata dedicata alla formazione degli operatori delle reti territoriali impegnati nella prevenzione e nel contrasto delle discriminazioni, nell’assistenza alle vittime e nel monitoraggio del fenomeno. Il fine di questa azione è stato quello di individuare e garantire un livello di formazione uniforme, individuando uno o più percorsi strutturati.

Infine l’azione 5 è stata dedicata all’informazione e comunicazione capillare, finalizzata a far conoscere la Rete antidiscriminazioni agli operatori e a tutta la cittadinanza, con particolare attenzione ai gruppi che potenzialmente sono maggiormente vittime di discriminazioni, anche attraverso approfondimenti da diffondere attraverso siti istituzionali e tematici.