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I Nodi territoriali contro le discriminazioni, presso i quali operano persone formate su questo tema, svolgono una funzione essenziale nell’ambito della Rete regionale: sono i luoghi-chiave ai quali le persone che subiscono una discriminazione possono rivolgersi per ricevere aiuto. 

Attivati a partire dal 2011, i Nodi hanno ottenuto riconoscimento legislativo grazie alla Legge regionale 5/2016, che assegna loro i seguenti compiti:

  • accoglienza, orientamento, presa in carico delle persone e gestione dei casi di discriminazione
  • costruzione e coordinamento della Rete territoriale contro le discriminazioni
  • monitoraggio del fenomeno delle discriminazioni a livello territoriale
  • informazione, comunicazione e sensibilizzazione sulle tematiche antidiscriminatorie nel territorio di competenza, con la supervisione del Centro regionale

A fine 2020, sono stati sottoscritti o rinnovati Protocolli d’intesa per l'attivazione o la riattivazione dei Nodi territoriali, tra la Regione Piemonte e le Province di Alessandria, Biella, Novara, Vercelli, Verbano Cusio Ossola, la Città metropolitana di Torino, la Città di Asti e la Città di Cuneo.

I Nodi territoriali della Rete regionale contro le discriminazioni sono 8: uno per ogni territorio provinciale e metropolitano.

Chi subisce o assiste a una discriminazione può rivolgersi al Nodo più vicino.

 
ALESSANDRIA

Nodo provinciale contro le discriminazioni

c/o Provincia di Alessandria – Piazza Libertà 17,  Alessandria

Il Nodo riceve su appuntamento in giorno e orario da concordare via email o telefono:

Tel. (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12): 0131 303147 

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 scarica la cartolina informativaAlessandria Nodoantidiscriminazioni

 



ASTI

Nodo provinciale contro le discriminazioni

in attesa di riattivazione

 



BIELLA

Nodo provinciale contro le discriminazioni

c/o Provincia di Biella - Via Quintino Sella 12, Biella

Il Nodo riceve su appuntamento in giorno e orario da concordare via email o telefono:

Tel. 015 8480780

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Info: visita il sito del Nodo di Biella

Nodo territoriale Biella
scarica la cartolina informativa

 



CUNEO

Nodo provinciale contro le discriminazioni

c/o .MEET - Polo di integrazione, accoglienza, orientamento e solidarietà del Comune di Cuneo - via Leutrum 7, Cuneo

Lo sportello riceve su appuntamento in giorno e orario da concordare via email (preferibilmente) o telefono:

Tel. 0171 444 789 (mercoledì e giovedì ore 9-12)

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Info: visita il sito del Nodo di Cuneo

Punti di ascolto territoriali

Per garantire maggiore prossimità alle persone, lo Sportello antidiscriminazioni del Nodo di Cuneo è supportato da Punti di ascolto distribuiti sul territorio provinciale, grazie alla collaborazione con i Consorzi socio assistenziali del Cuneese, Monregalese e Monviso Solidale. I Punti di ascolto, oltre a fornire informazioni, accolgono le segnalazioni di discriminazione e garantiscono accoglienza, ascolto e un primo orientamento alle vittime. Ricevono su appuntamento ai seguenti recapiti:

CUNEO - Via F.lli Ramorino, 18 - tel. 0171.334666 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

BORGO SAN DALMAZZO - Piazza dell’Abbazia, 10 - tel. 0171.334680 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

DRONERO - Via Pasubio, 7 - tel. 0171.334310 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

MONDOVÌ - Corso Statuto, 13 - tel. 0174.676250 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

FOSSANO - Corso Trento, 4 - tel. 0172.698411

SALUZZO - Via Vittime di Brescia, 3 - tel. 0175.210711

SAVIGLIANO - Corso Roma, 113 - tel. 0172.710811

Carto cuneo

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NOVARA

Nodo provinciale contro le discriminazioni

c/o Provincia di Novara - Piazza Matteotti 1 (3° cortile), Novara

Il Nodo riceve su appuntamento in giorno e orario da concordare via email o telefono:

Tel. 0321 378273 o 0321 378228 (dal lunedì al venerdì 9-13)

E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Novara Nodoantidiscriminazione

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TORINO

Nodo territoriale metropolitano contro le discriminazioni

c/o Città metropolitana di Torino – C.so Inghilterra 7, Torino

Il Nodo riceve su appuntamento in giorno e orario da concordare via email o telefono:

Tel. 011 861 6387 o 011 861 7830 (dal lunedì al venerdì 9-17)

Cell. (anche SMS e whatsApp): 349 6510627 o 331 2684671

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Info: visita il sito del Nodo di Torino

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VERCELLI

Nodo provinciale contro le discriminazioni

c/o Provincia di Vercelli - Via San Cristoforo 3, Vercelli 

Il Nodo riceve su appuntamento in giorno e orario da concordare via email o telefono:

Numero Verde 800 324 510 (chiamata gratuita)

Tel. 0161 590 315 

E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Info: visita il sito del Nodo di Vercelli

scarica la cartolina informativacartolina vercelli def page 0001

 



VERBANO CUSIO OSSOLA
 

Nodo provinciale contro le discriminazioni

c/o Provincia del VCO – Viale dell’Industria 25, Verbania

Il Nodo riceve su appuntamento in giorno e orario da concordare contattando la referente via email o telefono:

Tel. 0323 4950 335 (dal lunedì al venerdì dalle 9:30 alle 13)

E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 scarica la cartolina informativaVCO Nodoantidiscriminazione

Il Centro Regionale è stato istituito dalla Regione Piemonte presso la Direzione Istruzione, formazione professionale e lavoro (oggi Direzione Sanità e Welfare) nel dicembre 2012, ed è il frutto di un lungo percorso di collaborazione tra la Regione Piemonte e l’UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, avviato nel 2007 e formalizzato attraverso un Protocollo d’Intesa sottoscritto nel novembre 2009, via via rinnovato e tuttora vigente.

Il Centro regionale ha ottenuto un riconoscimento legislativo nell’ambito della Legge Regionale 5/2016 che gli assegna i seguenti compiti:

  • coordinamento della Rete regionale contro le discriminazioni in Piemonte
  • supervisione dell’attuazione del Piano triennale contro le discriminazioni
  • monitoraggio del fenomeno delle discriminazioni nel territorio regionale

Il Centro regionale contro le discriminazioni opera a livello regionale mantenendo una stretta collaborazione con il livello nazionale e con le altre Regioni italiane attive su questi temi. Lavora in sinergia con le altre istituzioni di parità e di garanzia: a livello nazionale l’UNAR e l’OSCAD, a livello regionale il Difensore civico, la Consigliera di parità regionale, il Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale e la Garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza.

Per rendere maggiormente efficace la propria azione sul territorio regionale migliorando la prossimità alle vittime, anche potenziali, di discriminazioni, a partire dal 2011 il Centro ha promosso la costituzione e attualmente coordina la Rete regionale contro le discriminazioni attivata in collaborazione con gli enti locali piemontesi e con il supporto di IRES Piemonte. Anche la Rete è stata riconosciuta sul piano legislativo dalla Legge Regionale n. 5/2016.

Il Centro regionale non svolge attività di sportello. Per segnalazioni e richieste di informazioni è possibile rivolgersi ai Nodi territoriali presenti in ciascuna provincia piemontese.

 

 

A partire dal 2011 la Regione Piemonte, d’intesa con l’UNAR - Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali e con le Province piemontesi, ha promosso la costituzione di una Rete regionale con compiti di prevenzione e contrasto delle discriminazioni e assistenza alle vittime.

Riconosciuta sul piano legislativo dalla Legge Regionale 5/2016 “Norme di attuazione del divieto di ogni forma di discriminazione e della parità di trattamento nelle materie di competenza regionale” e dal relativo Regolamento attuativo, la Rete è articolata in 3 livelli con differenti soggetti e funzioni:

Ciascun Nodo territoriale ha inoltre costituito una Rete provinciale di secondo livello, accogliendo l'adesione di soggetti pubblici e privati che, pur non essendo Punti informativi, si riconoscono nei principi della Legge regionale 5/2016 e contribuiscono alla diffusione dei principi di pari opportunità e antidiscriminazione. 

La Rete regionale ha operato fino al 2016 negli ambiti di potenziale discriminazione individuati dall’art. 19 del Trattato per il Funzionamento dell’Unione Europea: genere, razza o origine etnica, religione o convinzioni personali, disabilità, età, orientamento sessuale.

La Legge regionale 5/2016 estende l’ambito di applicazione delle politiche regionali antidiscriminatorie, al fine di dare attuazione all’art. 21 dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e all’art. 3 della Costituzione italiana. Le cause di possibile discriminazione oggi protette sono: nazionalità, sesso, colore della pelle, ascendenza od origine nazionale, etnica o sociale, caratteristiche genetiche, lingua, religione o convinzioni personali, opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, appartenenza ad una minoranza nazionale, patrimonio, nascita, disabilità, età, orientamento sessuale e identità di genere, ed ogni altra condizione personale o sociale.

 

Con la partecipazione delle Assessore regionali all’Istruzione, Lavoro e Formazione professionale, Gianna Pentenero, e alle Politiche giovanili, Pari opportunità e Diritti civili, Monica Cerutti, è stato presentato oggi il prodotto crossmediale “CLIP & TAG” – spunti, riflessioni, link per discutere e capire insieme.

Si tratta di uno strumento di comunicazione che unisce in continuità video, stampati e comunicazione personale per discutere e approfondire in aula il tema delle discriminazioni. Il prodotto, destinato agli allievi e alle allieve in obbligo di istruzione della Formazione professionale, è stato realizzato da Enaip Piemonte nell’ambito del Progetto FAMI “Piemonte contro le discriminazioni”.

L'IRES Piemonte vanta un impegno più che decennale, al fianco della Regione Piemonte, nell’ambito delle politiche pubbliche antidiscriminatorie. Questo impegno è cominciato nel 2008, quando l’Assessorato regionale alle Pari Opportunità per Tutti ha affidato all’Istituto la realizzazione di una ricerca/azione volta a sviluppare un piano di azione regionale in materia. Dall’indagine è emersa, tra le altre cose, l’indicazione circa la possibilità di istituire un organismo regionale dedicato, poi diventato il Centro regionale contro le discriminazioni in Piemonte.

Negli anni successivi, l’attività di consulenza tecnico-scientifica dell'IRES Piemonte si è concentrata sulla costruzione delle politiche e delle strategie regionali di intervento per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni e per il monitoraggio e lo studio del fenomeno nel territorio regionale.

Questo impegno ha previsto, tra le altre cose, la partecipazione al gruppo di lavoro tecnico incaricato di redigere il disegno di legge poi diventato la Legge regionale n. 5 del 23 marzo 2016 “Norme di attuazione del divieto di ogni forma di discriminazione e della parità di trattamento nelle materie di competenza regionale”, attuale fondamento di tutte le politiche regionali in materia.

L'IRES ha operato e opera accanto alla Regione in stretta collaborazione con l’UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, con gli organismi di parità e garanzia regionali e nazionali, con gli enti locali piemontesi e con le realtà del terzo settore.

L’Istituto è stato partner della Regione Piemonte in tutti i progetti che questa ha realizzato in materia. Dopo aver affiancato la Regione nel monitoraggio e attuazione del Piano triennale contro le discriminazioni 2018-2021, attualmente affianca la stessa Regione - attraverso un accordo di collaborazione - per il monitoraggio e l'attuazione del Piano triennale 2022-24.

A partire dal 2018 l'IRES collabora inoltre con la Città metropolitana di Torino affiancando il Nodo metropolitano contro le discriminazioni nella pianificazione e realizzazione delle azioni di prevenzione e contrasto delle discriminazioni.

Attraverso l’azione di monitoraggio della stampa locale, il Centro Regionale contro le discriminazioni in Piemonte rileva episodi discriminatori avvenuti sul territorio e non segnalati dai diretti interessati ed eventuali violazioni della Carta di Roma e di altre linee-guida che mirano ad orientare la pratica giornalistica in senso antidiscriminatorio.

L’attività di monitoraggio viene condotta attraverso il portale della Regione Piemonte “Mentelocale”, che raccoglie l’archivio completo di 71 testate piemontesi d’informazione locale. Il sito consente di consultare le edizioni complete trascorsi 5 giorni dalla data di uscita in edicola, e di svolgere all’interno dell’archivio ricerche per parola-chiave, testata e arco cronologico.

Nel corso del 2013 l’indagine è stata condotta, a livello sperimentale, con il contributo di quattro stagiste/i dell’Università degli studi di Torino. Grazie alla sperimentazione, che ha coperto il periodo 1 gennaio-31 maggio 2013, è stato definito con precisione il metodo della ricerca, e sono stati individuati e analizzati i casi di discriminazione (con particolare attenzione per le discriminazioni multiple), le azioni positive contro le discriminazioni attuate da amministrazioni pubbliche e soggetti non profit e gli episodi di violenza con matrice discriminatoria avvenuti nel territorio piemontese. La ricerca si è inoltre concentrata sui casi di uso discriminatorio e stereotipato del linguaggio da parte degli operatori dell’informazione.

Il Centro sta lavorando per istituzionalizzare la collaborazione con l’Ateneo torinese, al fine di giungere ad un monitoraggio permanente e in tempo reale del fenomeno.

 

Nel periodo gennaio 2014-aprile 2015 si è svolto il progetto interregionale transnazionale POR FSE “Rafforzamento della rete per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni”.

Proposto dalla Regione Piemonte, che lo ha coordinato in qualità di capofila con l’assistenza tecnica di Tecnostruttura, il progetto ha visto la partecipazione dell’UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali e delle Regioni Calabria, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Puglia e Sicilia.

L’ambito di azione del progetto ha riguardato le discriminazioni fondate su genere, orientamento sessuale, origine etnica, nazionalità, età, condizioni di disabilità, religione, con particolare attenzione alle discriminazioni multiple.

Finalità del progetto, articolato in 5 azioni, è stato il potenziamento della rete dei Centri di coordinamento/Osservatori contro le discriminazioni costituiti dalle Regioni aderenti, attraverso l’elaborazione di un linguaggio, di strumenti e di procedure condivisi e uniformi in tema di politiche e interventi di contrasto alle discriminazioni.

In particolare l’azione 1, coordinata dall’UNAR, è stata dedicata all’elaborazione di un glossario comune: l’esperienza decennale di accoglimento delle segnalazioni di discriminazione e di elaborazione di procedure, mirate alla rimozione delle cause che ne stanno all’origine, ha contribuito a formare una sorta di linguaggio comune utilizzato dagli operatori a livello centrale e locale. Tale patrimonio è stato consolidato al fine di poterlo condividere con tutti coloro che entreranno a far parte della Rete antidiscriminazione.

Le azioni 2 e 3, coordinate dalla Regione Piemonte, sono state gestite congiuntamente e dedicate alla definizione di livelli essenziali e uniformi per la presa in carico dei casi e la raccolta di dati statistici omogenei e comparabili. Il Contact Center dell’UNAR ha da tempo attivato una piattaforma informatica che permette agli operatori di registrare le segnalazioni pervenute e tutte le successive azioni intraprese per la gestione dei casi e costituisce uno strumento utile anche ai fini della rilevazione di dati e statistiche sui casi di discriminazione. Con l’attivazione delle Reti territoriali, le strutture che ne fanno parte (Nodi, Centri, Antenne o Sportelli) vengono via via connesse alla piattaforma in modo tale che possano operare su di essa come gli operatori del Contact Center nazionale.

A partire dalle linee guida e analizzando l’esperienza concretamente maturata sui territori coinvolti nel progetto, il Gruppo di lavoro è pervenuto all’elaborazione di prassi e strumenti condivisi ed uniformi – a partire da quelli già in uso e nel rispetto delle specificità di ciascuna realtà regionale – utili all’azione di prevenzione delle discriminazioni, di presa in carico e di gestione dei casi, di raccolta e analisi dei dati.

L’azione sui dati ha inteso rispondere alla necessità di garantire da un lato che i soggetti aderenti alle Reti territoriali adottino una modalità di raccolta e analisi dei dati sui casi di discriminazione che sia uniforme, dall’altro che possano disporre di dati completi ed aggiornati sui casi avvenuti sul proprio territorio, siano essi seguiti dalla Rete o dal Contact Center nazionale.

L’azione 4 è stata dedicata alla formazione degli operatori delle reti territoriali impegnati nella prevenzione e nel contrasto delle discriminazioni, nell’assistenza alle vittime e nel monitoraggio del fenomeno. Il fine di questa azione è stato quello di individuare e garantire un livello di formazione uniforme, individuando uno o più percorsi strutturati.

Infine l’azione 5 è stata dedicata all’informazione e comunicazione capillare, finalizzata a far conoscere la Rete antidiscriminazioni agli operatori e a tutta la cittadinanza, con particolare attenzione ai gruppi che potenzialmente sono maggiormente vittime di discriminazioni, anche attraverso approfondimenti da diffondere attraverso siti istituzionali e tematici.

29/10/2017

Formazione

La formazione ha un’importanza fondamentale per garantire la qualità e l’uniformità nei servizi forniti dai nodi territoriali e dai punti informativi contro le discriminazioni su tutto il territorio regionale. Per questo è stato definito un percorso formativo standard per operatore/operatrice antidiscriminazione dedicato al personale operante presso i nodi e i punti informativi, mirato a rafforzare tutte le competenze utili per gestire: accoglienza, ascolto, informazione e consulenza alle persone.

Oltre a questi percorsi dedicati, i vari soggetti della rete regionale organizzano numerosi incontri formativi e informativi più brevi, quali seminari e webinar, rivolti sia al personale della rete stessa, sia al personale operante presso servizi pubblici e privati che si rivolgono a persone a rischio di discriminazione, sia alla cittadinanza, con l’obiettivo di prevenire le discriminazioni e di innalzare il livello generale di consapevolezza.

 

fami

Il Progetto “Piemonte contro le discriminazioni”, di cui è titolare la Regione Piemonte in partenariato con IRES Piemonte, EnAIP Piemonte, Casa di Carità Arti e Mestieri e UISP Comitato di Torino, è finanziato dal Ministero dell’Interno con risorse del Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI, 2014-2020) dell’Unione Europea.

Il Progetto ha come obiettivo generale la promozione della parità di trattamento e la prevenzione delle discriminazioni razziali nei confronti dei cittadini e delle cittadine dei Paesi Terzi. Si inserisce nel quadro più generale di attività di promozione dei diritti e lotta contro le discriminazioni portate avanti dalla Regione in collaborazione con soggetti pubblici e privati anche per dare concreta attuazione alla Legge Regionale 5/2016 “Norme di attuazione del divieto di ogni forma di discriminazione e della parità di trattamento nelle materie di competenza regionale”.

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