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La Regione Piemonte, con DGR del 30 ottobre 2023, n. 13-7613, ha recepito le "Linee Guida delle Regioni e delle Province Autonome relative ai requisiti di accesso ai corsi di formazione per professioni e attività regolamentate" (testo scaribile al fondo), adottate dalla Conferenza delle Regioni nel marzo del 2023, con lo scopo di rendere omogenei i criteri di accesso alla formazione regionale professionale e di semplificare i requisiti e la documentazione richiesta in caso di titolo di studio estero, soprattutto per quanto riguarda le persone titolate di protezione internazionale.

Le Linee Guida prevedono, in ambito extra-EU (e assimilati), che quando per l’accesso ai corsi è necessario il possesso del titolo di scuola Secondaria di Primo grado (ex terza media), le persone cittadine non comunitarie potranno produrre la dichiarazione di valore, mentre per chi è titolare di protezione internazionale sarà sufficiente la traduzione asseverata del titolo di studio. Nel caso in cui per l’accesso al corso sia necessario il titolo di scuola Secondaria di Secondo grado (diploma di maturità), tutte le persone candidate con titolo di studio estero potranno produrre alternativamente la dichiarazione di valore o l’attestato di comparabilità rilasciato dal CIMEA, mentre chi è titolare dello status di protezione internazionale potrà depositare il titolo con traduzione asseverata.

Per ulteriori informazioni e materiali sul tema:
-Progetto FattiRiConoscere: https://www.piemonteimmigrazione.it/lp/fattiriconoscere
-A Pieno Titolo ONLUS - Sportello: https://apienotitolo.org/contatti/

pdfDGR 13-7613 del 30/10/2023 Linee Guida formazione professionale

 

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La sentenza della Cassazione depositata il 16 agosto 2023 conclude una vicenda iniziata nel 2016, quando, per contrastare l’assegnazione di 32 richiedenti asilo a un centro di assistenza messo a disposizione da una parrocchia di Saronno (MI), la Lega aveva convocato una manifestazione affiggendo cartelli con il seguente testo “Saronno non vuole i clandestini. Vitto, alloggio e vizi pagati da noi. Nel frattempo, ai saronnesi tagliano le pensioni e aumentano le tasse, Renzi e Alfano complici dell’invasione”.

ASGI e NAGA avevano agito in giudizio avanti il Tribunale di Milano contro la Lega (locale e nazionale) affermando che qualificare i richiedenti asilo come clandestini costituisce “molestia discriminatoria” cioè un comportamento idoneo a offendere la dignità della persona e a creare un clima umiliante, degradante e offensivo.

La Cassazione ha stabilito in via definitiva che si tratta di una molestia discriminatoria e ha condannato la Lega al risarcimento del danno.
 
Tutte le informazioni e il testo della sentenza sono disponibili sul sito di ASGI.
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“La manifestazione del proprio pensiero sui social network, anche se inizialmente indirizzata ad una cerchia limitata di persone (gli “amici” di facebook) deve comunque avvenire nel rispetto del criterio formale della continenza e, ove sia accertato che abbia contenuti lesivi dell’altrui dignità, può integrare gli estremi della molestia discriminatoria se rivolta verso un determinato gruppo etnico, in quanto è potenzialmente capace di raggiungere un numero indeterminato, o comunque quantitativamente apprezzabile di persone” (Corte di Cassazione, ordinanza n. 14836 del 26 maggio 2023)

Così stabilisce la Corte di Cassazione intervenendo in una vicenda nata anni fa quando una giovane cittadina di Ivrea, destinata di lì a poco a candidarsi alle elezioni amministrative e a divenire poi assessore comunale, aveva messo in rete due post, nei quali insultava gli “zingari, non rom, ma zingari di merda, zecche e parassiti, capaci di spolpare tutto…” augurando loro “che una tagliola possa mozzarvi le mani..” e nel quale festeggiava la giornata dei rom chiamandoli “zecche che stanziano in campi abusivi…”.

ASGI, in quanto associazione legittimata dalla legge a promuovere giudizi contro le discriminazioni e le molestie razziali, aveva agito in giudizio, ma sia il Tribunale che la Corte d’Appello di Torino avevano rigettato il ricorso. 

La Cassazione ha ora cassato la sentenza della Corte d'Appello, affermando che la molestia discriminatoria vietata dalla legge sussiste non solo quando la denigrazione è rivolta esclusivamente alla etnia, ma anche quando l’etnia viene associata a comportamenti delittuosi; e che inoltre qualsiasi manifestazione del pensiero, anche a mezzo dei social, deve essere rispettosa del criterio della “continenza” e non può mai ledere l’altrui dignità.

Per maggiori informazioni sul sito di ASGI.

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La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 77/2023, ha dichiarato illegittimo l’art. 5, comma 1, lettera b), della legge della Regione Liguria 29 giugno 2004, n. 10, recante la previsione del requisito di 5 anni di residenza in Regione per accedere agli alloggi ERP. La questione di legittimità era stata sollevata dal Tribunale di Genova con ordinanza del 3 giugno 2022.

La vicenda ha origine da un cittadino straniero, titolare di un permesso di soggiorno per asilo politico che aveva presentato domanda per l’assegnazione di un alloggio di edilizia residenziale pubblica, a seguito del bando approvato dal Comune di Genova per il 2020, in attuazione dell’art. 4 della legge reg. Liguria n. 10 del 2004. Come la legge, anche il bando prevedeva, fra i requisiti per partecipare all’assegnazione, la residenza o attività lavorativa da almeno cinque anni nel bacino di utenza in cui rientra il Comune di Genova.

La norma in esame risulta – secondo la Corte Costituzionale – del tutto simile a una disposizione legislativa della Regione Lombardia, dichiarata costituzionalmente illegittima dalla stessa Corte con la sentenza n. 44 del 2020. 

“La Corte Costituzionale, già con la sentenza n. 44/2020 aveva impresso una vera e propria svolta, con l’affermazione di due principi: il primo è che alla pregressa residenza, di per sé considerata,  non può attribuirsi alcun valore prognostico circa la futura permanenza del beneficiario sul territorio regionale e dunque è irragionevole affidarsi a tale requisito per evitare un avvicendamento troppo rapido nell’assegnazione degli alloggi, essendo  evidente che la “stabilità futura” del richiedente dipende semmai proprio dal fatto di ottenere una casa e non certo  dalla pregressa permanenza; il secondo è che,  in ogni caso, un requisito di “radicamento  territoriale”, quand’anche fosse legittimo, non potrebbe mai prevalere sulla considerazione del bisogno, che è l’unico criterio che deve presiedere alle politiche sociali; con la conseguenza che qualsiasi “barriera all’accesso” basata su un requisito estraneo al bisogno, deve ritenersi illegittima.”

Scrive la Corte nella sentenza 44: “Il requisito della residenza protratta si risolve in una soglia rigida che porta a negare l’accesso all’ERP a prescindere da qualsiasi valutazione attinente alla situazione di bisogno o di disagio del richiedente (quali ad esempio condizioni economiche, presenza di disabili o di anziani nel nucleo familiare, numero dei figli)», ciò che «è incompatibile con il concetto stesso di servizio sociale».

La Corte, oltre a richiamare la sentenza 44/2020 ha anche citato diverse altre pronunce: tra queste rileva  la sentenza n. 199 del 2022 (in materia di incentivi occupazionali) con cui la Consulta ha ribadito che, «se la residenza costituisce un requisito ragionevole al fine d’identificare l’ente pubblico competente a erogare una certa prestazione, non è invece possibile che l’accesso alle prestazioni pubbliche sia escluso per il solo fatto di aver esercitato il proprio diritto di circolazione o di aver dovuto mutare regione di residenza».

Appare chiaro a questo punto come non sia più in alcun modo possibile premiare la mera durata della residenza nella Regione a discapito della considerazione del bisogno.

Per maggiori informazioni si rimanda al sito dell'ASGI.

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Il requisito, richiesto soltanto ai cittadini extra UE, di essere residenti da almeno cinque anni e di svolgere un’attività lavorativa per accedere agli alloggi di edilizia agevolata e convenzionata, costituisce una discriminazione. Con ordinanza depositata lo scorso 7 marzo 2023, il Tribunale di Torino ha condannato la Regione Piemonte e l’ATC Piemonte Centrale a rimuovere tali requisiti dai bandi per le assegnazioni degli alloggi di edilizia agevolata e convenzionata.

Quanto alla Regione Piemonte, si trattava di un requisito inserito nel "Regolamento per l'esecuzione dei programmi costruttivi di nuove costruzioni e di recupero in regime di edilizia agevolata - convenzionata" (D.P.G.R. 2543/94) che, all’art. 8, comma 1, lettera a), in materia di accesso agli alloggi di edilizia agevolata e convenzionata, prevedeva per i soli cittadini extra UE i requisiti della pregressa residenza quinquennale e della stabile attività lavorativa in Italia.

Quanto al Bando di Concorso per l’assegnazione di alloggi in Castellamonte dell’ATC Piemonte Centrale dell’1.6.2022, l’illegittimità riguardava sempre la richiesta della pregressa residenza quinquennale nella parte in cui richiamava il predetto art. 8 c. 1 lett. a) del DPGR 2543/94 e altresì la parte in cui attribuiva all’essere residente in Castellamonte da almeno dieci anni un punteggio preferenziale altissimo.

ASGI ha convenuto in giudizio entrambe le amministrazioni ritenendo che tali richieste fossero del tutto illegittime e in contrasto con la più recente giurisprudenza costituzionale in materia di accesso agli alloggi. La Corte Costituzionale, con le sentenze n. 166/2018, n. 44/2020 e n. 9/2021 ha espresso un principio chiaro: “i criteri adottati dal legislatore per la selezione dei beneficiari dei servizi sociali devono presentare un collegamento con la funzione del servizio“.

L'avvocatura Regionale, stante la palese contrarietà delle previsioni al dettato costituzionale, nulla ha eccepito sulla natura discriminatoria del Regolamento, rimettendosi anzi alla decisione del Giudice sul punto. Il Tribunale ha altresì censurato il bando ATC per l’assegnazione degli alloggi nel Comune di Castellamonte in quanto anche l’attribuzione all’essere residente in Castellamonte da almeno dieci anni di un punteggio preferenziale pari a 8 punti, tale da superare qualsiasi requisito di bisogno anche congiuntamente considerato (reddito, presenza di figli a carico, disabilità, disagio abitativo), è stata già ritenuta illegittima dalla giurisprudenza costituzionale.

In ottemperanza all'ordinanza del Tribunale di Torino, con determina dirigenziale n.233 del 17/03/2023, ATC ha sospeso i bandi relativi ai Comuni di Torino, Beinasco e Castellamonte.

Per maggiori informazioni si rimanda al sito di ASGI.

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In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione delle discriminazioni razziali, celebrata ogni anno il 21 marzo, la Provincia di Biella ha presentato la Rete provinciale contro le discriminazioni, composta dal Nodo e dai Punti informativi, parte integrante della più ampia Rete promossa dalla Regione Piemonte, in collaborazione con IRES Piemonte.

Presenti, insieme al presidente della Provincia Emanuele Ramella Pralungo, il viceprefetto Michele Basilicata, la segretaria generale Anna Garavoglia, la referente del Nodo provinciale Mara Nicolo, la referente di IRES Piemonte Silvia Venturelli e i rappresentanti dei 14 enti e organizzazioni che hanno scelto di aderire alla Rete attivandosi in qualità di Punti informativi: Consorzio IRIS, Comune di Biella, APL - Centro per l’impiego di Biella, le associazioni ANFFAS, il Groviglio, Migr’action e Thomas Sankara, le cooperative sociali Anteo e Maria Cecilia, il consorzio Filo da tessere, Enaip Piemonte, CGIL Biella, CISL Piemonte orientale, UIL Biella e Vercelli.

La data del 21 marzo ricorda la strage di Sharpeville, in Sudafrica, dove nel 1960 la polizia aprì il fuoco su una manifestazione pacifica contro il regime di apartheid, causando oltre 60 morti e 180 feriti. Proclamando questa giornata internazionale nel 1966, l'Assemblea Generale dell'ONU ha sottolineato la necessità di un maggiore impegno per l'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale.

Molti passi sono stati compiuti da allora, tuttavia permangono anche in Italia e sul nostro territorio, situazioni di esclusione e svantaggio, spesso fondate su pregiudizi e stereotipi difficili da sradicare, che le persone subiscono per la propria origine etnica, nazionalità e colore della pelle, ad esempio in ambito lavorativo, nell’accesso alla casa e ai servizi, nella scuola e in ambito sportivo.

Non sempre le discriminazioni sono frutto di un’intenzione, spesso sono attuate inconsapevolmente, generate da diffidenza e scarsa conoscenza reciproca e si possono manifestare con comportamenti apparentemente neutri.

Per informare e sensibilizzare la cittadinanza, il Nodo insieme ai Punti informativi ha realizzato 3 video, presentati oggi, riferiti in particolare alle discriminazioni fondate su:

Chi subisce o assiste a una discriminazione sul territorio provinciale di Biella può rivolgersi al Nodo gestito dalla Provincia di Biella, che riceve su appuntamento ed è contattabile telefonicamente allo 0158480780 o via email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Per maggiori informazioni visita la sezione Antidiscriminazioni del sito della Provincia di Biella.

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Dopo la prima edizione tenutasi nel 2022, il Black History Month Torino torna per una nuova edizione in programma dal 1° al 28 febbraio con tre nuove tematiche centrali e il coinvolgimento di luoghi storici di Torino.

Questa seconda edizione volge sui temi dell’identità, dell’afro-arte e dell’empowerment e propone numerosi eventi suddivisi in: incontri con autrici e autori, proiezioni film, mostre, workshop, attività per le scuole, cene etniche, convegni, concerti con la partecipazione di artiste e artisti internazionali.

E' promossa dall’Associazione Donne Africa Subsahariana e II Generazione (ADASS), con il contributo della Fondazione Compagnia San Paolo e il patrocinio della Città di Torino, ed è realizzata in collaborazione con l’associazione Zonafranca, ass. Tamra, Snobiety, Black History Month Firenze e Black History Month Bologna.

Numerose le realtà cittadine coinvolte: Museo Nazionale del Cinema - Cinema Massimo, Palazzo Madama, Musei Reali Torino, Polo del 900, Museo di Antropologia e Etnografia del Sistema Museale di Ateneo di Torino, Dipartimento Culture Politica e Società dell’Università degli Studi di Torino, CODIASCO, Gruppo Abele, ass. Paìs, Polo Culturale Lombroso 16, Casa Del Quartiere San Salvario, Centro piemontese di studi africani, Cinecafè Ambrosio, ass. Ameb, Associazione Sudanese di Torino, Fondazione Mamre, Collettivo afrofemminista Nwanyi, ass. Afromondo, Associazione Senegalesi Torino AST, Di tutti i colori, Giguiya, Y-IDEA, OH4EU, LabPerm, ass. Mosaico.

Il programma completo è disponibile sul sito ufficiale: www.blackhistorymonthtorino.it

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Cosa significa cercare casa nel territorio metropolitano di Torino per persone provenienti da altri paesi e persone razzializzate?

È questa la domanda alla quale la Città metropolitana di Torino cerca di rispondere proponendo la nuova attività intitolata "Non si affitta a persone straniere", presentata il 13 ottobre 2022 nella sede istituzionale.

Si tratta di un modulo on line che permette di monitorare gli episodi di discriminazione nell'accesso all'abitazione; sarà possibile segnalare, in forma anonima e dettagliata, gli episodi discriminatori vissuti o di cui si è testimoni.

L'azione di sensibilizzazione è promossa dall'Associazione Almaterra, Punto Informativo della Rete Regionale contro le discriminazioni, e dall'Associazione Arteria Onlus con il supporto del Nodo metropolitano contro le discriminazioni della Città metropolitana di Torino che opera in collaborazione con Ires Piemonte.

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Si è svolta il 4 ottobre 2022 ad Alessandria, presso la bellissima sede della Ristorazione Sociale, una intensa giornata di formazione e aggiornamento rivolta ai Punti Informativi e ai Soggetti aderenti alla Rete contro le discriminazioni della Provincia di Alessandria, dedicata ad alcuni aggiornamenti normativi e giurisprudenziali in materia antidiscriminatoria, con focus sulle discriminazioni razziali.

La giornata è stata promossa e sostenuta dalla Provincia di Alessandria attraverso il Nodo provinciale contro le discriminazioni, organizzata in collaborazione con ASGI e IRES Piemonte, con il sostegno del Centro regionale contro le discriminazioni.

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