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Venerdì 11 luglio la Ministra dell’Istruzione Stefania Giannini ha incontrato un gruppo di associazioni LGBT (Agedo, Arcigay, ArciLesbica, Associazione Radicale Certi Diritti, Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, Equality Italia, Famiglie Arcobaleno, Gay Center, MIT) per parlare di contrasto alle discriminazioni nei confronti delle diversità, con particolare riguardo al tema dell'omofobia. Durante l'incontro si è discusso di come dare seguito nei prossimi mesi alla Strategia Nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni.

Fonte: MIUR

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Sono state rese note nei giorni scorsi le motivazioni con le quali il Tribunale penale di Trento, con sentenza pronunciata il 15 maggio scorso, ha condannato il consigliere circoscrizionale di Trento, Paolo Serafini, per il reato di diffamazione di cui all’art. 595 c.p. aggravato dalle finalità di odio razziale di cui all’art. 3 della legge n. 205 /1993, per avere pubblicato sul proprio profilo Facebook un commento gravemente lesivo della reputazione dell’allora ministra dell’Integrazione Cecile Kyenge, invitandola a tornare “nella giungla dalla quale è uscita”.

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Condanna per l'avvocato Carlo Taormina che, nel corso di una nota trasmissione radiofonica, aveva più volte dichiarato che non avrebbe mai assunto collaboratori omosessuali. Il Tribunale di Bergamo ha riconosciuto il carattere discriminatorio delle sue affermazioni e condannato l’avvocato al pagamento di un risarcimento del danno, pari a € 10.000, a favore di Avvocatura per i diritti LGBTI – Rete Lenford, nonché alla pubblicazione della sentenza sul quotidiano nazionale “Il Corriere della Sera”.

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“Al di là delle polemiche di questi giorni, prendiamo atto che il neo presidente Tavecchio ha affermato , anche oggi, di essere stato equivocato. Ci attendiamo ora da lui un forte pragmatismo anche nella lotta a ogni forma di razzismo. Il calcio è per i più giovani – a cui lui spesso si rivolge – un ambito di elezione dove promuovere la cultura del rispetto e il valore delle differenze”. Così Marco De Giorgi, Direttore dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, commenta l’elezione di Carlo Tavecchio alla guida della nuova Figc. “Nella lista di cose da fare, annunciata per il 18, ci aspettiamo da lui misure concrete e non solo dichiarazioni contro il razzismo che sta diffondendosi, in modo pericoloso, nello sport. Il neopresidente potrebbe ad esempio accogliere la proposta dell’Unar di istituire un Fondo destinato a finanziare iniziative per i più giovani di prevenzione ed educazione contro il razzismo negli stadi”. “Il Fondo – continua De Giorgi – potrebbe essere alimentato anche con parte delle somme derivanti dalle sanzioni comminate alle società per fatti razzisti. Siamo convinti che sarebbe un ottimo inizio” – conclude De Giorgi.

Fonte: Unar

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«Abbiamo visto levarsi le fiamme, era un’immagine orrenda. Dal corteo abbiamo visto scappare due persone dalla Cascina Continassa e non sapevamo se dentro c’erano altri o se ci fossero dei morti. Eravamo atterriti. Vedendo la scena ho chiamato le ambulanze, il sindaco, il prefetto».

È la testimonianza di Paola Bragantini, oggi deputata del Pd e presidente della Circoscrizione 5 di Torino il 10 dicembre 2011, quando venne appiccato un incendio al campo Rom della Cascina Continassa nel corso di una manifestazione per chiedere più sicurezza, in solidarietà con una ragazzina che aveva denunciato uno stupro che in realtà si scoprì poi non essere mai avvenuto. Per quei fatti, otto persone sono state rinviate a giudizio accusate, a vario titolo, di incendio doloso, di aver tentato di impedire i soccorsi, con l’aggravante dell’odio razziale (al grido di «bruciamoli tutti») e anche di resistenza e violenza privata in relazione all’aggressione a un fotografo e a un giornalista. «Quando abbiamo visto le fiamme, la testa del corteo ha iniziato a correre - ha raccontato ancora Bragantini - ma era chiaro che si trattava di una cosa organizzata, qualcuno era già là».

Fonte: La Stampa online, 16 settembre 2014

 

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 L’on. Franca Biondelli, Sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali con delega all’integrazione, assieme all’on. Giovanna Martelli, Consigliera del Presidente del Consiglio per le pari opportunità, hanno incontrano ieri pomeriggio alle 16, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, tutte le associazioni che fanno parte del Gruppo Nazionale di Lavoro per la definizione del Piano Nazionale d’azione contro il razzismo per riprendere il percorso avviato con l’UNAR, Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali del Dipartimento per le Pari opportunità, dall’ex Ministro Cecile Kyenge.

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E' stato presento oggi pomeriggio a Roma, presso il Villaggio Antidiscriminazione allestito dall'UNAR in occasione dell'iniziativa europea “Shaping the future of Equality policies in the EU” , il Fondo di solidarietà per la tutela giurisdizionale delle vittime di discriminazione, istituito dal Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio e gestito in collaborazione dal Consiglio Nazionale Forense e dall’UNAR.

Il Fondo - che ha una dotazione pari a 200.000 euro - consente alle vittime di discriminazione per motivi di razza o origine etnica, religione, convinzioni personali, età, disabilità, orientamento sessuale e identità di  genere, di accedere alla tutela giurisdizionale grazie all'anticipazione delle spese legali che saranno restituite, attraverso un meccanismo di rotazione, in caso di sentenza favorevole.

Le domande, che potranno essere presentate anche dalle associazioni titolari della legittimazione processuale (non più di tre nel corso dell’anno), dovranno essere inoltrate al Consiglio Nazionale Forense. Un comitato di gestione paritetico deciderà sull’assegnazione del beneficio. Non può accedervi chi già gode del patrocinio a spese dello Stato.

Il Regolamento, la brochure di presentazione e il fac simile della domanda di ammissione al Fondo sono pubblicati sui siti dell'UNAR e del Consiglio Nazionale Forense.

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L’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR) e Telecom Italia insieme per la realizzazione del video “Perché sei diverso?”. E’ stato presentato nel corso del Summit europeo sull’uguaglianza, che si è concluso venerdì scorso a Roma, il video realizzato congiuntamente per promuovere una campagna nazionale sulla promozione della diversità nei luoghi di lavoro.

”Al centro della campagna l’inclusione e la valorizzazione di tutte le diversità” – ha affermato Marco De Giorgi, direttore generale dell’UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri – “perché ogni persona, in qualunque contesto, possa sentirsi libera di esprimersi, di mettere in circolo tutte le sue energie, senza preoccuparsi di proteggersi o nascondersi per i propri aspetti identitari”.

 

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“Maternità e lavoro femminile. Stereotipi e nuovi paradigmi”: questo il titolo del convegno organizzato dalla SNA – Scuola Nazionale dell’Amministrazione unitamente al Dipartimento per le Pari Opportunità e al Dipartimento per le Politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che si terrà il prossimo 26 novembre a Roma.

L’incontro, che avrà inizio alle ore 10 presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri (via Santa Maria in Via, 37), intende spazzare via antichi stereotipi e offrire nuovi argomenti e paradigmi affinché l’esperienza della maternità, e più in generale della genitorialità, non sia più vissuta come discriminatoria nel mondo del lavoro ma, al contrario, come un prezioso valore aggiunto e un elemento di sviluppo delle competenze manageriali, fonte di arricchimento per la società e le organizzazioni.

I lavori si concluderanno con un intervento dell’On.Giovanna Martelli, Consigliere del Presidente del Consiglio dei Ministri in materia di Pari Opportunità.

Per partecipare si prega di compilare il form online.

Fonte: UNAR

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Per l’Europa una legge nazionale che pone il limite dell’età massima di 30 anni per l’assunzione degli agenti della polizia locale è illegittima. Lo ha deciso la Corte Ue, sentenza nella causa C-416/13, bocciando la legge del principato delle Asturie. Nella causa si è costituito anche il governo italiano.

La direttiva 2000/78/CE che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro, al fine di combattere le svariate tipologie di discriminazione, vieta segnatamente, in materia d’impiego, ogni discriminazione direttamente o indirettamente fondata sull’età.

La Corte riconosce che la natura di talune funzioni degli agenti della polizia locale (vale a dire la protezione di persone e beni, la detenzione e custodia degli autori di atti criminosi e il pattugliamento a scopo preventivo) può richiedere un’idoneità fisica particolare. Ciò nondimeno, la Corte considera che nulla dimostra che le capacità fisiche particolari richieste per l’esercizio della funzione di agente della polizia locale siano necessariamente collegate ad una fascia di età determinata e non sussistano nelle persone che hanno superato una certa età. Di conseguenza, nulla consente di affermare che il legittimo obiettivo di garantire il carattere operativo e il buon funzionamento del corpo degli agenti della polizia locale richieda di mantenere una certa configurazione delle età al suo interno, imponendo quindi di assumere esclusivamente dipendenti con età inferiore ai 30 anni. Per tale motivo, il limite di età fissato dalla legge delle Asturie costituisce un requisito sproporzionato.

Fonte: UNAR

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